È nato per insegnare Mirobot. Più nello specifico, la tecnologia ai bambini. Del resto il suo creatore, l’inglese Ben Pirt, lo ha sviluppato proprio pensando a suo padre, che all’inizio degli anni Settanta, quando cominciavano ad apparire i primi personal computer, si avvaleva di un piccolo robot tartaruga per aiutare i suoi scolari ad apprendere i primi rudimenti di informatica. Una missione che il nuovo robot, presentato per la prima volta al pubblico al Maker Faire di Londra lo scorso aprile, porta nel dna e che adempie in modo leggero e divertente.
Mirobot è, infatti, un kit fai da te che contiene tutto ciò che occorre per costruire un piccolo robot da disegno open source e open hardware. Pensato per essere costruito da bambini a partire da 7 anni di età, è facile da assemblare, non richiede l’uso di attrezzi, ma solo di 4 batterie per la sua alimentazione, e viene fornito con una scheda integrata già saldata.
Una volta costruito, è altrettanto facile da programmare e da comandare. Il robot, tramite connessione WiFi, si connette al computer, al tablet, o a uno smartphone dal quale si controlla utilizzando molte e diverse app, senza dunque dover installare alcun software.
Un’app per ogni occasione
E proprio le app rappresentano uno dei valori aggiunti del robot. Queste, tutte multipiattaforma e disponibili gratuitamente, coprono diversi livelli di abilità. E utilizzandole, i bambini imparano a prendere confidenza che le regole della programmazione, in più con differenti linguaggi. Si può cominciare ad esempio con le applicazioni di base, come Point and click, con le quali si può insegnare al robot ad eseguire dei disegni semplici, per poi passare a Blocky, basata su un linguaggio di programmazione a blocchi che permette di costruire strutture di controllo elementari. C’è poi Snap!, in pratica un clone di Scratch, il software studiato per permettere anche ai più piccoli di creare storie interattive o animazioni, che pone il bambino di fronte a sfide più complesse, come programmare il robot in modo che segua una linea su una superficie o per il rilevamento di collisioni (utilizzando gli appositi sensori). Fino ad arrivare, una volta che i bambini hanno progredito nell’uso di questi linguaggi di programmazione più visivi, all’uso di linguaggi di programmazione reali, come JavaScript.
A lezione dal robot
Questo approccio multidisciplinare fa di Mirobot un’ottima soluzione per guidare i bambini nell’apprendimento, non solo dei principi base dell’informatica, ma di diverse altre nozioni. Costruendolo, i bimbi imparano i meccanismi che fanno muovere il robot e le basi della robotica che gli permettono di funzionare. Utilizzandolo, imparano a realizzare opera d’arte controllandole da computer, senza contare, poi, che il disegno di forme geometriche è un sistema classico per impegnare i bambini a pensare a problemi matematici e fisici.
Per questa forte valenza educativa, Miropbot costituisce anche un ottimo strumento didattico per le scuole. Con un ulteriore vantaggio: è stato progettato anche per essere smontato facilmente, in modo da poterlo utilizzare in diverse classi.
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