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Mini fegati bio-stampati in 3d

Dopo le protesi e le ossa ora è il turno del tessuto epatico: la tecnica della stampa in 3D in ambito medico sembra non conoscere confini!

La società indiana Pandorum Technologies sta infatti sviluppando una soluzione che permetterà di stampare un tessuto epatico. Le prospettive di utilizzo? Molto importanti, se si pensa alla possibilità di applicazione nell’ambito dei trapianti di fegato.

Secondo gli scienziati della società i tessuti del fegato stampati saranno composti da cellule umane, e questo abbasserà sensibilmente i costi della ricerca in tema. Per non dire che anche il ricorso alla sperimentazione umana o animale diminuirebbe in modo esponenziale.

E’ la tecnica della biostampa, vale a dire il procedimento che consente di creare strati di cellule preservando il funzionamento delle stesse per formare tessuti organici.

Artificially-Manufactured-Human-Liver-Tissue-by-Pandorum-Technologies

Piattaforma di ricerca per farmaci non tossici

Tossicità epatica e metabolismo dei farmaci sono gli ostacoli principali in questo settore. I mini-fegati bio-stampati in 3D imitano quello umano e servono da piattaforma di sperimentazione per lo studio di farmaci efficaci, ma senza effetti collaterali e con costi inferiori” ha dichiarato il co-fondatore della società, Arun Chandru.

Il suo socio Tuhin Bhowmick dal canto suo ha posto l’accento su un tema assai importante come quello degli organi per i trapianti: “Questi organi artificiali possono intervenire nelle cure, sovente delicatissime, per coloro che sono affetti da insufficienza epatica. In un futuro vicino, inoltre, renderanno più sostenibile la diminuzione di organi umani per trapianti chirurgici“.

I due ricercatori hanno anche affermato che il tessuto epatico stampato potrà aprire la strada a soluzioni personalizzate per il paziente altrettanto innovative e funzionali nel campo dei trapianti: si pensa ai polmoni, al pancreas e ai e reni.

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