Comunque la si pensi su Sergio Marchionne va detto che il suo nome potrebbe essere legato a un momento topico della storia della motorizzazione (e del costume), vale a dire la commercializzazione delle prime auto senza guida.
Nei giorni scorsi vi avevamo dato notizia dell’accordo tra Fca e Google per la self driving car (qui la news), filtrata in modo non ufficiale dagli Stati Uniti. Ha però destato molto interesse un’intervista rilasciata dal CEO di Fca al quotidiano Detroit Free Press solo due giorni fa: le prime parole sull’accordo dopo la sua ufficializzazione.
I passaggi più’ significativi (e concreti) hanno riguardato la scelta del modello deputato alla prototipazione e i tempi. “Abbiamo proposto la 100 Chrysler Pacifica perché è la più idonea: la sua architettura elettrica è perfetta per la tecnologia di Google”. Ha detto Marchionne, ricordando anche che “la Pacifica avrà un look diverso dopo che Google installerà i sensori e la tecnologia sviluppata in questi anni“.
E poi i tempi: Marchionne si è detto molto ottimista riguardo alla prevista data ipotizzata per la distribuzione ufficiale della self driving car, vale a dire il 2020. Pure fissando chiaramente i passaggi graduali: “L’obiettivo della prima fase della collaborazione è portare la tecnologia della self driving car nell’architettura della Pacifica. Lo facciamo e testiamo sulla base di quello che si sviluppa“.
Portiere aperte anche ad Apple
Ma non è finita qui, perché il pragmatismo del dirigente italiano è emerso anche nelle ultime ore con dichiarazioni a margine della cerimonia della consegna dell’Alfa Romeo Giulia ai Carabinieri tenutasi a Roma.
L’idea espressa è quella di evitare una “scelta di campo” rigida nel business dell’auto senza guida, che vede impegnate altre grandi realtà oltre a Big G: “Fca è disponibile a esplorare modelli di collaborazione con altri attori – ha detto Marchionne – Come Apple per esempio. L’ho detto a Tim Cook: siamo disponibili a valutare ogni proposta di collaborazione“.