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Facebook lancia l’assistente per Messenger

Si chiama M, ed è il nuovo digital assistant (combinazione di IA), integrato al’interno di Facebook Messenger. Un vero assistente con svariati compiti: può prenotare un hotel, un volo; può suggerire un ristorante, fare da remainder per un compleanno e perfino mandare dei fiori alla “amata” di turno! Presentato questa estate dal colosso dei social, è attualmente in fase di beta test nella zona di San Francisco, che assiste più di 10.000 utenti di Facebook. Per questi fortunati è già disponibile una App, mentre bisognerà aspettare per avere info ancora più dettagliate.

Di sicuro si sa che M avrà le medesime funzioni di una chat: un umano scrive, l’assistente virtuale risponde! M sarà anche in grado di coglierci di sorpresa, prendendo l’iniziativa con idee e proposte che possono passargli per la mente.

Del resto, come ha spiegato il vicepresidente di Facebook David Marcus presentandola, M è una App guidata dall’IA ma gestita da esseri umani. Più nella precisione da un team speciale di FB che potrà prendere il posto dell’androide in determinati casi.

social-networkComponente umana nell’idea sviluppata da Wit.ai

Forse è per questo che, con un po’ di enfasi, Ari Antin, portavoce del social fondato da Zuckerberg, ha affermato: “Con M abbiamo inventato un nuovo tipo di lavoro“, alludendo anche a nuove possibilità di impiego per gli umani (sempre tenere la guardia alta quando si tratta di professioni e robot…).

La componente ‘umana’ di M interverrà soprattutto nel momento in cui un malfunzionamento del software potrebbe causare danni agli iscritti a FB”. Ha precisato Alex Lebrun, responsabile della startup Wit.ai di Facebook, cui si deve la sperimentazione di M. “Altre forme di IA hanno orizzonti limitati; noi invece volevamo ideare una progetto più ambizioso, in linea con le vere richieste degli utenti”.

C’è chi ha già sollevato il problema della privacy, perché in teoria con l’inconsapevole apporto di M, sarà ancora più semplice per Facebook osservare le abitudini d’acquisto, ecc. Dal quartier generale del social fanno però sapere che è in fase di sviluppo una soluzione tale da non far correre questo pericolo all’utente.

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