Google Car si concentrerà inizialmente sulla mobilità alternativa, rinviando qualsiasi operazione per il mercato privato a un futuro da designare. A confermare lo scenario è Sergey Brin, co-fondatore del colosso e presidente della nuova conglomerata Alphabet, holding preposta alla ricerca. Una strategia in linea con le ambizioni e le caratteristiche delle cosiddette “koala car” del gruppo di Mountain View (biposto e con una velocità massima di soli 40 km/h) .
Brin ha parlato a un evento tenutosi l’altro ieri presso il Googleplex, durante il quale sono stati organizzati anche dei test su strada: il manager ha spiegato che “in un primo momento l’azienda si focalizzerà sulle auto condivise, qualcosa di simile ai taxi autonomi“, e che solo più tardi impiegherà la propria tecnologia per le auto destinate ai privati. “Nel breve termine – ha detto Brin – il vero risultato sarà rendere la Google Car un servizio da far provare a molte persone“.
I primi test sul ridesharing
Vengono così confermate le indiscrezioni dei mesi scorsi, secondo cui Google starebbe sviluppando una piattaforma di “ridesharing” concorrente a quella di Uber: il primo esperimento, RideWith, è già stato avviato in Israele attraverso l’App Waze, acquistata da Google nel 2013.
Si delinea quindi un futuro in cui Alphabet diventerà un fornitore di mobilità, autonoma e condivisa, in competizione con altri colossi high-tech, e non da ultimi i gruppi automobilistici che stanno investendo nelle auto-robot e nel trasporto alternativo (come Daimler e BMW).