Gli smartphone fanno ormai parte della nostra vita. Li utilizziamo da anni e a ogni nuovo lancio ci accorgiamo che diventano sempre più sofisticati e intelligenti. Però tutto avremmo immaginato, tranne che un giorno sarebbero stati in grado perfino di guidare un’auto. Eppure è così. O meglio, è già così. La dimostrazione l’ha offerta il colosso tecnologico cinese Huawei che ha messo Mate 10 Pro, il suo smartphone top di gamma, al volante di una Porche Panamera.
La dimostrazione è andata in scena a Barcelona, in occasione del Mobile World Congress, la grande fiera spagnola sulla telefonia mobile, su un tracciato appositamente predisposto, protetto e sicuro, nei pressi del Camp Nou, lo stadio del Barcellona, con un itinerario di una ventina di minuti. Vedere per credere
https://www.youtube.com/watch?v=JBGRRx-aSpU
Il progetto RoadReader
L’operazione fa parte del progetto sperimentale RoadReader che l’azienda sta portando avanti in Europa e con il quale vuole a mettere alla prova le capacità di apprendimento, la velocità e le prestazioni dei suoi dispositivi basati sull’intelligenza artificiale. E quale prova migliore che lasciar guidare un’automobile a un telefonino?
In effetti, i risultati della prova sono stati eccezionali. L’intelligenza artificiale del Mate 10 Pro è riuscita infatti a trasformare una vettura non a guida autonoma in un veicolo che, anche senza conducente, è in grado di “vedere e capire” tutto ciò che avviene intorno a lui. Per i progettisti ciò significa che può distinguere tra mille diversi tipi di oggetti, tra i quali, ad esempio, una palla o una bicicletta, o tra un gatto e un cane e percorrere la direzione più appropriata.
Altro dato notevole è che tale risultato è stato ottenuto in tempi decisamente brevi: ai progettisti sono bastate cinque settimane per “rilasciare la patente” al loro smartphone.
Dal riconoscimento alla guida
«Il progetto RoadReader sfrutta le funzionalità dell’intelligenza artificiale già presenti in Huawei Mate 10 Pro – spiega la società in un comunicato -. Il dispositivo utilizza infatti l’intelligenza artificiale per riconoscere automaticamente i soggetti che vengono inquadrati, come gatti, cani o cibo e aiutare gli utenti a scattare foto da veri professionisti».
Capacità che, nate per consentire agli utilizzatori di scattare foto professionali, è stata sfruttata per individuare gli ostacoli sulla strada e quindi per indicare all’auto come comportarsi. Una bella prova di forza da parte del colosso cinese che ha mostrato come la tecnologia già disponibile sui suoi smartphone sia in grado di competere con tecnologie più avanzate e pensate appositamente per l’utilizzo di auto a guida autonoma.
«Il nostro smartphone è già eccezionale, pensate solo alla funzionalità del riconoscimento degli oggetti! Volevamo capire se in un breve lasso di tempo avremmo potuto insegnargli non solo a guidare una macchina, ma anche ad usare l’intelligenza artificiale per riconoscere determinati ostacoli, e quindi evitarli», ha dichiarato Andrew Garrihy, chief marketing officer Huawei Western Europe. Per concludere poi con una domanda che condividiamo in pieno: «Se la nostra tecnologia è abbastanza intelligente per raggiungere questo obiettivo in sole 5 settimane, cos’altro può rendere possibile?»