Partenza con il botto per il bus a guida autonoma a Las Vegas. Il punto è che in questo caso il botto non è da intendersi in senso metaforico, ma letterale: a meno di due ore dalla sua entrata in servizio, il bus è stato è stato coinvolto in un incidente.
Ma ricostruiamo la vicenda. Il bus in questione è un veicolo all’avanguardia, sviluppato dall’azienda francese Navya, dotato di Gps, sensori a di altre tecnologie avanzate che gli consentono di muoversi in sicurezza nel traffico, spostandosi a una velocità massima di 30 km/h, e trasportando fino a otto persone. Dopo una serie di test e di prove su strada, tutte superate brillantemente, il bus è stato scelto per un progetto pilota a Las Vegas, progetto della durata di un anno, sponsorizzato da AAA Northern California, Nevada e Utah, il fornitore di servizi stradali di emergenza, durante il quale dovrebbe trasportare in totale circa 250.00 persone.
Il progetto pilota al via
E così, pochi giorni fa il progetto, il primo progetto pilota di navetta self-driving negli Stati Uniti orientato verso il pubblico, è entrato finalmente nel vivo, con il via ai primi viaggi.
Il bus autonomo ha fatto il suo debutto sulle strade pubbliche attorno al cosiddetto Innovation District, nel centro di Las Vegas, di fronte a telecamere e celebrità. In occasione dell’evento, decine di persone si erano già messe in file per fare il loro viaggio su un circuito di circa un chilometro intorno a Fremont East. Ma ecco che, dopo sole due ore di servizio, il bus si schianta. Per fortuna senza che nessuno dei passeggeri sia rimasto ferito.
Un errore umano
E tanto basta ad aprire la polemica sull’effettiva sicurezza di questi veicoli. A onore del vero, però, c’è da dire che la responsabilità dell’incidente appartiene all’autista dell’altro veicolo coinvolto, il camion di un corriere: l’autista, facendo retromarcia è andato a impattare contro il bus, provocandogli qualche piccola ammaccatura sul paracarro anteriore. Dunque, si tratta di un errore umano, come nel 90% dei casi che provocano vittime sulle strade, circa 30.000 all’anno negli Stati Uniti, come ha tenuto a sottolineare AAA.
Piena fiducia alla guida autonoma
Le autorità locali hanno infatti segnalato che il bus si è comportato nel modo corretto: i suoi sensori hanno individuato il camion in avvicinamento e il veicolo si è fermato per evitare l’incidente. Non così l’autista dell’altro mezzo, che non accortosi della presenza del bus, ha proseguito la sua traiettoria finendoci contro.
Se, dunque, anche il secondo veicolo fosse stato dotato delle stesse tecnologie presenti sul bus a guida autonoma, lo scontro non si sarebbe mai verificato. Considerazioni giuste, che però non hanno convinto appieno i passeggeri che si trovavano sul veicolo. Secondo loro, un conducente umano, accortosi di quanto accadeva, avrebbe avuto il tempo di reagire, innestando la retromarcia e spostandosi dalla traiettoria del camion.