I robot fanno ingresso nell’alta moda. L’idea, che può sembrare bizzarra, è in realtà molto seria. E non viene da un creativo stilista che vuole dare un tocco fashion alle tecnologie robotiche, ma nasce da un gruppo di scienziati. E che scienziati: quelli della californiana Stanford University e del Massachusetts institute of technology (Mit) di Boston. Un gruppo di ricerca congiunto delle due realtà, lo scorso anno aveva sviluppato una famiglia di piccoli robot in grado di muoversi lungo la superficie degli abiti, grazie all’uso di magneti. Un lavoro che ora sta avendo un nuovo sviluppo, trasformandosi in un progetto per la moda: il progetto Kino.
Nasce la moda dinamica
L’idea è di fare degli accessori di moda che indossiamo non più degli oggetti statici, ma degli oggetti mobili che, dotati a loro volta di “abiti”, con il loro movimento riescano a modificare il look complessivo di chi li indossa. Guardare per credere
Progettati con la funzionalità della robotica miniaturizzata, questi gioielli “viventi”, in pratica, vagano sui vestiti, cambiando posizione e riconfigurando l’aspetto in base al contesto e consentendo a una stessa persona di presentarsi in modi diversi, pur indossando gli stessi abiti. Nasce così la “moda dinamica”.
Pensati principalmente per scopi ornamentali, i robot Kino dotati di sensori sono in grado anche di rispondere attivamente alle diverse condizioni ambientali, ma possono anche interagire con altri dispositivi mobili per diventare dei veri e propri assistenti personali.
Affinché tutto ciò sia possibile, però, è necessario ridurre ancora la taglia dei robot. Non a caso il progetto adesso procede in questa direzione, puntando a miniaturizzare i robot, in modo che raggiungano le dimensioni dei comuni accessori.
Non solo funzioni estetiche
Sono diverse le applicazioni in sviluppo. Ad esempio, una cover di una fascia di un abito che, cambiando di posizione, crea differenti effetti estetici. I mini robot Kino possono anche diventare elementi costruttivi che combinandosi in vari modi formano diversi design di gioielli, oppure incidere sui tessuti dei disegni, ovviamente disegni momentanei dovuti alle tracce che lasciano su tessuti come il velluto al loro passaggio: in questo modo l’abito diventa una sorta di tela che può essere riconfigurata a piacimento.
Ma non sono solo le funzioni estetiche a interessare i ricercatori americani. I robot possono anche modificare gli abiti sulla base del clima o delle esigenze di comfort dell’utilizzatore. A questo scopo i ricercatori hanno creato una giacca con cappuccio collegato a un mini robot che, quando rileva un aumento della temperatura, si sposta verso il basso in modo da abbassare il cappuccio.
Sviluppi che potranno diventare realtà quando i ricercatori riusciranno garantire una maggiore autonomia ai piccoli robot, attualmente limitata a 45 minuti: un po’ poco per dispositivi pensati per stare con noi l’intera giornata.