L’idea di partenza si deve a una dottoressa dell’Università di Siena esperta in paleomagnetismo (Eleonora Strada). Il progetto è stato poi sviluppato dalla start up PetroLogic Synergy, spin off tecnologico dell’ateneo toscano. Così è nato “Petrorov” un robot studiato per effettuare rilievi geologici e analisi chimiche del suolo per individuare la presenza di inquinanti. Una innovativa piattaforma, dotata di sensori speciali e di GPS, che trae ispirazione dai bot “lunari” Viking e Curiosity, inviati a esplorare Marte.
Il robot – spiegano gli sviluppatori della società – raccoglierà una mole di dati molto maggiore di quella che si può acquisire con gli odierni sistemi. Oggi non esiste in commercio un sistema per la raccolta simultanea delle varie componenti chimiche del terreno. Il prototipo sarà presentato a Smau Firenze il prossimo 7 luglio.
Le applicazioni di “Petrorov” sono molteplici e spazieranno dall’agricoltura alla geotecnica e l’archeologia passando per l’ingegneria civile. Il primo modello è già equipaggiato con i mezzi per misurare in modalità nnovativa i valori più utilizzati nel mondo nelle ispezioni sotterranee e nelle ricerche di acqua nel sottosuolo.
Più in generale, l’obiettivo di PetroLogic Synergy è quello di implementare tecnologie innovative, avviando progetti mirati al miglioramento delle interazioni tra ricerca e soluzioni ambientali per i geomateriali in tutti quei settori dove sono utilizzati (come l’energia, l’edilizia e l’ingegneria civile).