Autodesk, una delle software house più prestigiose al mondo (conosciuta in particolare per le sue soluzioni per il disegno tecnico), ha lanciato un prodotto che si pone come ambizioso obiettivo di collaborare in modo concreto con il settore industriale in ambito di stampa 3D. Rapporto a oggi mostratosi molto complesso a causa della scarsa velocità dei prototipi presentati all’industria.
La società californiana ci prova dunque con Project Escher, una stampante tridimensionale multi ugello. Questo prototipo punta a sviluppare un meccanismo per rendere il processo di 3D printing talmente veloce da poter essere utilizzato con successo nella routine quotidiana del lavoro industriale.
Project Escher integra plurimi punti di uscita del materiale, meglio conosciuti con il termine tecnico “ugelli”. La soluzione sembra talmente ovvia, da far riflettere sul fatto che… nessuno ci abbia pensato prima! Ma in realtà le cose non sono così semplici: l‘implementazione della soluzione multi ugello è piuttosto complessa, e in tale senso solo il know how di Autodesk, e del suo dipartimento R&S, rappresenta una garanzia.
Ecco il suo funzionamento illustrato in un video istituzionale di Autodesk
https://www.youtube.com/watch?v=kgIGyPKhasg
Project Escher, in definitiva, si prefigura come una piattaforma che coordina diversi strumenti in modo da farli lavorare insieme. Affinchè risorse multiple possano contribuire alla genesi dello stesso oggetto in contemporanea. La soluzione aumenta in modo esponenziale le potenzialità creatività dell’intero sistema, combinando gli sforzi di più tool sul medesimo obiettivo.
Ora la parola passa comunque al mercato, in particolare al settore industriale. L’interesse di Autodesk verso il quale certo non sorprende: in uno scenario ideale, un progetto registrato con il software AutoCAD potrebbe trasformarsi nel giro di breve tempo in uno stampato in 3D.