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Il sistema robotico ALF-X emigra negli USA

TransEnterix, un produttore americano di innovativi dispositivi medicali con sede nella Carolina del Nord, ha annunciato di aver acquisito la divisione di robotica chirurgica di SOFAR, azienda italiana operante nel settore sanitario. Nell’ambito di una transazione in contanti e titoli azionari con un prezzo complessivo di 99,8 milioni di dollari.

Per gli addetti ai lavori e appassionati di robotica, SOFAR è conosciuta per aver sviluppato l’avanzato sistema TELELAP ALF-X per interventi chirurgici minimamente invasivi. Il dispositivo, naturalmente, passa ora sotto il controllo di TransEnterix. Non nasconde dunque la sua soddisfazione Todd M. Pope, Presidente e Direttore generale di TransEnterix:  “La disponibilità di  ALF-X permetterà a TransEnterix di cogliere un’opportunità di mercato di più ampia portata con un valore ragguardevole per pazienti, chirurghi e ospedali. Riteniamo che questo abbinamento determinerà un’accelerazione dei nostri tempi di commercializzazione e un incremento del nostro fatturato in quanto potremo avviare immediatamente la vendita di ALF-X in numerosi mercati in diverse regioni del mondo”. Per altro la società è già impegnata nello sviluppo e nella commercializzazione del sistema SurgiBot, una piattaforma robotizzata per procedure chirurgiche mini-invasive che permette al chirurgo di essere al lato del paziente all’interno del campo sterile.

gemelli4Riteniamo che la fusione con TransEnterix ci consentirà di concretizzare il nostro obiettivo di creare la prossima ondata di sviluppo della chirurgia robotica”, ha dichiarato dal canto suo Andrea Biffi, Direttore generale di SOFAR, il quale è stato nominato membro del Consiglio di amministrazione di TransEnterix.

Il passaggio alla laparoscopia robot-assistita

L’acquisizione della divisione di robotica chirurgica di SOFAR promuove ed accelera le strategie fondamentali di TransEnterixm specie nel settore della cosiddetta chirurgia laparoscopica (non invasiva). Le procedure laparoscopiche superano nella misura di ben 10 volte il numero di procedure di chirurgia robotica eseguite al momento: quest’ultima già da considerare “tradizionale”, facendo le debite considerazioni “temporali” (la tipologia è pur sempre di recente sviluppo). Ma i nuovi sistemi robotici che attingono alle tecniche e all’esperienza nella conduzione di procedure laparoscopiche dovrebbero promuovere ulteriormente la diffusione dell’inedita e più efficace laparoscopia robot-assistita.

Entrambi i sistemi SurgiBot e ALF-X sono stati progettati allo scopo di ovviare ai compromessi imposti ai chirurghi dai sistemi robotici disponibili al momento, come la perdita di feedback tattile, la disconnessione dal campo chirurgico, la necessità di incisioni con trocar di dimensioni superiori, l’impossibilità di riposizionamento agevole dei pazienti una volta avviata l’incisione e la necessità di interruzione della procedura e di disattivazione dei controlli della strumentazione per spostare la fotocamera.

 

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