Il primo banco di pesci robot pronto a monitorare le barriere coralline

Costruito il primo banco di pesci robot: è la prima volta che più robot sottomarini si muovono all’unisono in modo autonomo, senza alcun controllo esterno. Chiamati Bluebot, i pesci robot sono descritti sulla rivista Science Robotics e in futuro potranno essere utilizzati per controllare lo stato di salute dei fondali marini, a partire dalle barriere coralline.

Coordinata da Radhika Nagpal, della Scuola di ingegneria e scienze applicate John A. Paulson dell’Università americana di Harvard e dell’Istituto Wyss per l’ingegneria ispirata alla biologia di Harvard, la ricerca ha imitato quanto accade in natura.

Come in un vero banco di pesci, infatti, i Bluebot nuotano in modo sincronizzato, senza seguire un leader. Ogni esemplare si muove regolandosi in base agli spostamenti dei vicini, riuscendo ad aggregarsi ad esempio in formazione circolare.

Ogni robot pesce ha due videocamere e tre luci led. Le prime permettono di osservare le luci dei vicini, per ricostruirne in 3D distanza e direzione. Una volta individuato un compagno, i led del singolo robot iniziano a lampeggiare per dare il segnale di aggregazione agli altri.

I robot sono spesso impiegati in aree inaccessibili o pericolose per gli esseri umani. In queste situazioni – afferma Florian Berlinger, primo autore dello studio – è davvero vantaggioso avere uno sciame di robot autonomi e flessibili in un ambiente come quello sottomarino inaccessibile ai segnali wifi e Gps”.

Prev Post

Startup britannica lancia il robot che ispeziona le pale delle turbine eoliche

Next Post

Sony, avviata sperimentazione su strada dell’auto a guida autonoma

Read next