Ci sono due italiane fra le donne più influenti al mondo nel campo della robotica. Si tratta di Rita Cucchiara (a destra nella foto in apertura), esperta di computer vision dell’Università di Modena e Reggio Emilia, e Laura Margheri (a sinistra nella foto in apertura), specialista di robotica soffice in forze all’Imperial College di Londra. I loro nomi sono inclusi nella classifica internazionale delle donne geniali della robotica stilata da RoboHub, tra le maggiori community scientifiche di esperti di robotica di tutto il mondo. Un ulteriore testimonianza del livello elevatissimo raggiunto dal nostro paese in questo ambito.
Classifica, alla sua sesta edizione, che include in totale 25 personalità, attive a tutti i livelli nel mondo robot, docenti, ricercatrici, maker, impegnate in ricerche destinate a rivoluzionare il futuro, dalla progettazione di rover per le esplorazioni spaziali allo sviluppo di innovative soluzioni per migliorare l’automazione in agricoltura alle nuove frontiere dell’intelligenza artificiale.
Classifica dove a fare la parte del leone sono gli Stati Uniti, con ben 13 ricercatrici nella top 25, ma che quest’anno vede per la prima volta l’ingresso di una ricercatrice africana, Brenda Mboya, esperta di informatica presso la Ashesi University in Ghana.
I nostri geni
Tornando ai nostri geni, Rita Cucchiara è un’esperta di intelligenza artificiale e insegna Computer vision nel dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio Emilia e dirige il laboratorio del Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica (Cini) per l’intelligenza artificiale e i sistemi intelligenti. Dal 1998 ha guidato il laboratorio specializzato nel riconoscimento delle immagini AImageLab e attualmente coordina anche il laboratorio dello stesso dipartimento universitario dedicato allo studio dell’interazione uomo-macchina. Dal 2016 al 2018 è stata presidente dell’Associazione italiana di computer vision, pattern recognition e machine learning (Cvpl).
Laura Margheri, invece, lavora nell’Aerial robotics laboratory dell’Imperial College di Londra, dove studia i robot soffici, e dal 2014 presiede il Comitato delle donne ingegneri della Società di robotica e automazione. A Londra è arrivata dopo il dottorato in Italia, con il gruppo dell’Istituto di biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa guidato da Cecilia Laschi.
E proprio Laschi insieme a Barbara Mazzolai, dell’Istituto Italiano di tecnologia (Iit), erano entrate nella classifica delle donne della robotica del 2015: a ulteriore testimonianza del rilievo in ambito mondiale della scuola italiana di robotica e dell’alta qualità e delle capacità delle nostre ricercatrici.