Drone Garda

Droni smart per la tutela delle acque del Garda

Nei giorni scorsi è stato presentato a Peschiera del Garda il progetto IntCatch, che prende il nome dalla (complessa) abbreviazione di “Development and application of Novel, Integrated Tools for monitoring and managing Catchments”. Traducibile come “sviluppo e applicazione di nuovi strumenti integrati per il monitoraggio e la gestione dei bacini”. In concreto il progetto si articolerà attraverso l’utilizzo di droni acquatici smart e tecnologie robotiche avanzate. Per svolgere accurate analisi chimico- biologiche delle acque del Lago di Garda.

 IntCatch, a sua volta, fa parte di Horizon 2020, il prestigioso e  programma di ricerca e innovazione della UE, selezionato tra oltre 170 proposte giunte da tutta Europa per il settore “ricerca e innovazione sull’acqua”. Prevede la collaborazione in partenariato di  atenei universitari di tutta Europa e di vari enti e aziende pubbliche e private.

I partner italiani, selezionati all’insegna della multidisciplinarietà,  sono stati riuniti nella presentazione tenutasi a Peschiera (vedi foto sotto). Li ricordiamo: LabICAB (laboratorio di Ingegneria chimica dell’ambiente e dei bioprocessi dell’Università di Verona), AlgorithmicaAzienda Gardesana Servizi, Istituto Superiore di Sanità, Technital, Personal Genomics (spin-off dell’università scaligera).

Gruppo Droni

Il progetto ha ottenuto 8.770.935 euro complessivi di finanziamento attraverso. Sarà inaugurato il prossimo 1 giugno e si concluderà nel gennaio del 2020.

IntCatch prevede anche l’utilizzo di droni acquatici che saranno equipaggiati con una sensori preposti a consentire la misurazione di parametri chiavi per il monitoraggio dello stato di salute delle acque del Garda. I dati acquisiti saranno geo-localizzati, trasmessi in rete e conservati in un sistema cloud. Nascerà così una sorta di mappa-guida con importanti informazioni a disposizione del personale tecnico.

Il controllo dei droni è stato realizzato tramite algoritmi di IA: grazie a tecnologie avanzate i droni non dovranno essere dunque costantemente guidati da remoto, ma potranno gestire il monitoraggio idrico in autonomia, riducendo il costo delle operazioni.

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