Cantina-Orsogna

Drone monitora ecosostenibilità dei vigneti

Voli ad hoc con un drone equipaggiato con fotocamere multispettrali e termiche su vigneti allevati a tendone. È quanto realizzato nelle scorse settimane da un team di ricercatori dell’Università di Perugia e dell’istituto di biometeorologia Cnr-Ibimet di Firenze, insieme ai tecnici della Cantina Orsogna, rinomata azienda vinicola abruzzese.

Le camere montate su drone hanno consentito di computare i principali indici vegetazionali di interesse operativo, quali Ndvi (Normalized Difference Vegetation Index) e Cwsi (Crop Water Stress Index). Il drone ha permesso di realizzare mappe “di vigore” e termiche ad altissima risoluzione, di pochi centimetri per pixel, con cui gestire in modo razionale e sostenibile le principali operazioni colturali del vigneto. Tra queste la concimazione, i trattamenti antiparassitari, la gestione della chioma, l’irrigazione e la vendemmia.

Ecco il suggestivo video, dal sito dell’azienda, che riprende il volo del drone

Concimi e agrofarmaci solo se necessari

L’implementazione delle mappe Ndvi, in particolare, consentirà l’applicazione del “rateo variabile”, cioè la somministrazione differenziata degli input produttivi in funzione delle reali necessità, grazie ad un sistema satellitare di geolocalizzazione che consente di intervenire nel vigneto in modo estremamente preciso. Concimi, agrofarmaci ed acqua potranno essere quindi somministrati solo se servono, dosandoli zona per zona a seconda delle reali esigenze della pianta.

Inoltre ci sarà la possibilità di monitorare tempestivamente gli stress idrici e termici, sempre più frequenti negli ultimi anni, ed intervenire in tempi rapidi anche nei vigneti ubicati nelle aree più impervie.

Si è trattata di un’attività che rappresenta il primo passo verso una gestione dei vigneti, anche allevati a tendone, con un approccio pienamente sostenibile, che potrebbe portare vantaggi sia a livello ambientale che economico.

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