Design “passivo”, soluzioni bioclimatiche e agilità di realizzazione: con queste linee guida è nato il Curve Appeal, primo storico progetto di casa da stampa tridimensionale. Che troverà il suo concreto sviluppo nel 2017 a Chattanooga (nel Tennessee) grazie all’interessamento di un pool di finanziatori statunitensi.
Il suo design nasce da un’idea di uno studio di Chicago, il WATG Urban Architecture, e si è aggiudicato il riconoscimento del Freeform Home Design Challenge, concorso di progettazione sulla stampa 3D di una casa (la “vetrina”, per altro, ha stimolato l’interessamento dei finanziatori del progetto). Lo studio ha utilizzato le soluzioni tridimensionali della Branch Technology, la startup del Tennessee che ha lanciato il contest.
Il processo di stampa 3D creato dalla Branch Technology è incentrato sull’utilizzo del braccio robotico KUKA, in grado di stampare gli oggetti nello spazio aperto piuttosto che in aree ristrette. Questa innovativa tecnologia è molto rapida e consente la costruzione di volumi virtualmente illimitati grazie a un algoritmo studiato per stampare geometrie molto complesse.
Forme “sinuose” per prestazioni energetiche al top
Il design premiato e scelto per questa speciale costruzione e’ quello definito “passivo”: nasconde parzialmente l’abitazione schermandola e regolandone la dispersione di calore, incrementando di conseguenza le prestazioni energetiche.
La denominazione Curve Appeal suggerisce una struttura “sinuosa” avvolta da una sorta di pelle protettiva “tutta curve” che a sua volta migliora le prestazioni energetiche della casa.
Le strategie bioclimatiche vengono esaltate dalle più innovative modalità di stampa tridimensionale cui si è rivolto il team di architetti dello studio, prestando particolare attenzione alla regolazione dell’illuminazione.