Esattamente 25 anni fa, nel 1990, BMW apriva il proprio Rapid Technologies Center, cui tra le varie attività di R&S spettò il compito di utilizzare nella manifattura le tecniche additive della stampa in 3D.
La soluzione in un primo tempo è stata applicata in fase concept, ma dopo poco tempo la sua area operativa ha cominciato a investire gli step di pre-sviluppo, la validazione e i test delle nuove auto.
A distanza di 25 anni il Rapid Technologies Center opera su oltre 20 mila processi di prototipi nell’anno; si può dire che la stampa 3D e’ oggi tecnologia collaudata per la prototipazione che si accinge a fare il grande salto per le auto di serie.
La tecnica CLIP per accelerare i processi per le auto di serie
La ricerca, infatti, non conosce sosta per il colosso tedesco: nella BMW Technology Office, sede hi-tech sita nella Silicon Valley (area di per se’ già garanzia di innovazione), i ricercatori conducono i test su una speciale stampa in 3D incentrata sulla tecnica CLIP (Continuous Liquid Interface Production). Questa e’ una soluzione considerata particolarmente veloce e efficace.
Con tali innovativi processi, e con l’obiettivo delle auto di serie, le soluzioni in 3D sono particolarmente agili da realizzare e assicurano una qualità elevata, ma anche la libertà di agire sui ricambi e sulle componenti personalizzate dai clienti.
La stampa 3D spicca per esempio nella pompa dell’acqua delle vetture del Campionato tedesco turismo. Così come la genesi dei modelli delle i3 e i8 si deve alla soluzione.
Inoltre, attraverso un processo di digitalizzazione delle componenti originali, BMW è in grado di riproporre anche i ricambi per le vetture d’epoca, “rigenerati” attraverso la tecnologia.