“Un’iniziativa molto interessante. Avevo già sentito parlare di stampanti 3D per il settore food, ed è incredibile che siano riusciti ad aprire un intero ristorante incentrato su questo nuovo format…“. Il parere e’ uno di quelli che contano nel settore, perche’ e’ dello chef Fabio Tacchella, manager della Federazione Italiana Cuochi, ma anche esperto di nuove tecnologie di cottura e lavorazione degli alimenti.
Ma la notizia non può non lasciare perplessi almeno dalle nostre latitudini italiche dove il mangiare bene è pratica “sacra”! Succede che a Londra è stato inaugurato FoodInk, il primo ristorante interamente 3D, mura escluse. Non solo vettovaglie, ma anche tavoli, sedie e, soprattutto, il cibo!
I piatti sono il risultato di ingredienti classici e prodotti della cucina molecolare. Nel video che segue un mini-focus sull’originale location londinese
In realtà realizzare un piatto da stampare in 3D richiede sia ingredienti della cucina tradizionale, sia i prodotti della gastronomia molecolare. Il compito della stampante è quello di unirli, con forme difficilmente realizzabili a mano. Il menù di FoodInk comprende nove diverse portate per una clientela esclusiva, disposta a spendere ben 250 sterline per una cena!
Il progetto FoodInk è studiato per essere itinerante e presto lo ritroveremo in grandi città’ sparse nel mondo. In Italia? Assolutamente si: ad ottobre verrà avviato un esperimento a Roma. Test molto impegnativo, quello romano, da seguire con interesse…