Dopo la pizza, è il turno del sushi. Anche in questo campo la robotica prende piede. Così, se la catena americana di pizzerie Domino, presente anche in Italia con un suo punto a Milano, ha condotto dei test in Australia sui robot progettati per la consegna a domicilio della pizza, perché non fare altrettanto, si sono chiesti in Giappone, con il sushi. Tanto più, che il paese il Sol Levante, oltre a essere la patria di tale gustoso piatto a base di pesce crudo, che piace sempre più anche agli italiani, è anche uno dei più all’avanguardia al mondo nel campo della robotica.
Il robot che provvederà a consegnare a domicilio il piatto mentre i suoi affamati appassionati aspettano comodamente seduti in poltrona, già pregustando la delizia, si chiama CarriRo ed è stato messo a punto da due realtà giapponesi: Zmp, un’azienda robotica con sede a Tokyo, e Ride On Express, una società attiva nel settore delle consegne alimentari.
Può portare fino a 60 porzioni
Di colore rosso brillante, CarriRo è un robot di forma rettangolare e di dimensioni contenute, circa un metro e trenta di lunghezza per un metro di altezza, ma capace di trasportare sushi in grande abbondanza: fino a 60 porzioni.
Grazie al ricco apparato di sensori integrati, è in grado di muoversi agilmente nel traffico urbano, sebbene procedendo senza fretta: la sua velocità è di circa 6 km/h, evitando pedoni e altri ostacoli. È dotato anche di sistema di refrigerazione per tenere fresco il prodotto evitando che si riscaldi, dal momento che si ratta di un alimento molto delicato.
Test al via ad agosto
Per utilizzarlo basta scaricare l’apposita app ed effettuare l’ordine con il proprio smartphone. Una volta arrivato a destinazione, occorre solo scansionare il codice fornito dalla app per sboccare il vano e accedere al proprio pasto. Poi non resta da far altro che mettersi a tavola e gustarlo, mentre il robot prosegue il suo giro di consegne.
I primi robot CarriRo cominceranno a percorrere le strade, o meglio i marciapiedi delle città giapponesi a partire da agosto, data fissata dalle due aziende per dare il via alla campagna di test sul campo. Questa interesserà inizialmente i parchi e le strade private, per poi, se tutto andrà come previsto, passare alle consegne vere e proprie.