Denise Schindler è una ragazza tedesca classe 1985 che all’età di due anni ha subito l’amputazione della gamba destra a causa di un incidente. Denise è anche una campionessa di ciclismo, corre nelle specialità di ciclismo su strada e ciclismo su pista, disciplina quest’ultima nella quale ha appena conquistato il titolo mondiale, e quest’anno a settembre parteciperà ai giochi Paralimpici di Rio de Janeiro. In quell’occasione Denise sarà anche la prima atleta a utilizzare una protesi interamente realizzata in 3d.
Dispositivi molto costosi
Le protesi per atleti, finora, sono state realizzate in materiali speciali, capaci di garantire elevate prestazioni, e con processi di produzione manuali, entrambi elementi che le rendono molto costose.
La stessa Schindler fino allo sviluppo di questo nuovo progetto, ha utilizzato una protesi in fibra di carbonio. Il punto è che tali dispositivi devono adattarsi perfettamente al corpo dell’atleta, che cambia e si evolve nel tempo, per via degli allenamenti. Questo significa che ogni volta occorre prendere le misure della gamba, realizzare dei calchi di gesso, modellare i materiali: un lavoro di altissima precisione, lungo, e, appunto, decisamente dispendioso sotto il profilo economico.
Qualità alla portata di tutti gli atleti
Per questa sua nuova avventura, invece, l’atleta tedesca indosserà una protesi costruita in policarbonato con la stampa 3d, materiali e processi enormemente più economici che rendono tali dispositivi più accessibili agli atleti.
Anche per la modellizzazione della protesi si è proceduto con una tecnica più rapida e precisa. La gamba è stata scannerizzata e poi la protesi è stata disegnata e progettata al computer con il software Fusion 360 di Autodesk, azienda che ha preso parte al progetto. In tal modo, qualsiasi ulteriore modifica necessaria per adattare la protesi alle esigenze dell’atleta sarà eseguibile con tempi e costi irrisori rispetto al ciclo di lavoro tradizionale.
In attesa di sfidare le sue rivali per aggiudicarsi qualche medaglia a Rio, Denise una gara l’ha già vinta: dimostrare che con la stampa addittiva può avere un importante futuro in campo prostetico, offrendo soluzioni di qualità, con prestazioni altissime, a prezzi alla portata di chiunque.