Appartengono a una famiglia dal nome impronunciabile (Mecysmaucheniidae), sono piccoli ma famelici (utilizzano la chiusura a uncino delle mascelle per catturare la preda a una velocità supersonica) e rappresentano l’ultima frontiera della ricerca robotica ispirata al mondo naturale. Questa rara specie di ragni vive in Nuova Zelanda ed è stata oggetto di studio dei ricercatori della Smithsonian Institution di Washington come tema di ispirazione per la configurazione dei futuri robot.
Gli studiosi della Smithsonian Institution hanno lavorato con videocamere ad alta velocità per filmare i ragni, “stuzzicandoli” con la visione di una potenziale “preda” (una ciglia su una puntina!) e poi filmandone le reazioni per monitore la velocità e potenza dei loro morsi.
Vediamo una breve spiegazione dell’esperimento in questo video
https://www.youtube.com/watch?v=w4iJ5VVafD8
La conclusione dei ricercatori, consegnata ai developers della robotica, ha indicato che i micro muscoli della specie studiata, pur rappresentando una base intrigante su cui lavorare, non garantiscono un’energia sufficiente per movimenti articolati.
Devono dunque essere integrate strutture meccaniche più sofisticate per consentire di immagazzinare un’energia tale da rendere i movimenti efficaci. Ma, come detto, la “palla” passa ora nel campo dei ricercatori della robotica.