Si è svolta ieri l’edizione 2016 di Robofesta, evento didattico educativo dedicato alla robotica organizzato annualmente dall’Istituto di biorobotica della Scuola Sant’Anna di Pisa. Questa edizione in collaborazione con l’Ipsia “Fascetti” di Pisa, scuola che ha ospitato i seminari e le sfide tra gli androidi configurati dagli studenti dei licei provenienti da tutta Italia.
Tra gli highlights della manifestazione si segnalano le sfide di «sumo robotico», incentrato sulla disciplina giapponese in cui vince chi riesce a buttare fuori dallo spazio preposto l’avversario (macchina vs macchina in questo caso). Poi il «line follower», ispirato al modello delle corse (in miniatura) della Formula 1. Al di fuori dalle competizioni, la star dell’incontro è stato il robot Nao, introdotto dai responsabili della Sant’Anna di Pisa: un prototipo in linea con lo spirito innovativo della kermesse.
Nao, progettato dalla francese Aldebaran Robotics, è nato per trasmettere dati di conoscenza che vengono aggiornati: l’androide memorizza azioni nuove dagli esseri umani con cui interagisce, tramite dimostrazioni, imitazioni visive o comandi vocali. È configurato con una centrale inerziale a cinque assi, sensori di prossimità a ultrasuoni, multidirezionali, e altri di “pressione” sotto i piedi. Oltre che con un sistema multimediale evoluto composto da quattro microfoni, due altoparlanti, e due videocamere. Per la localizzazione negli ambienti, e per il riconoscimento facciale e per l’object recognition.
Gli studenti hanno infine sperimentato anche un simulatore di chirurgia laparoscopica, vale a dire la tecnica che permette di raggiungere in modo non invasivo organi e parti interne del corpo umano. I responsabili dell’istituto di biorobotica hanno fortemente voluto mettere l’accento su robot-simulatori che vengono utilizzati come training tra i futuri chirurghi. Possibile che tra gli entusiasti studenti che hanno affollato l’evento fosse “celato” un potenziale futuro professionista del bisturi…