Nel 2011 fu teatro di uno dei disastri nucleari più pesanti della storia: oggi Fukushima mostra al mondo intero la soluzione più tecnologica possibile per risanare i reattori dell’impianto imploso nel 2011. Per meglio dire, lo fanno le istituzioni locali e il governo centrale giapponese.
Un robot anti-radiazioni, infatti, è stato creato da Toshiba per ripulire l’impianto nucleare. Toshiba, ricordiamo, è lo stessa realtà industriale che costruì, con evidenti falle, l’impianto! Si può dire che l’impegno del colosso non sia per nulla casuale, dunque…
Il suo funzionamento è riassunto da questo breve ma esaustivo video dimostrativo diffuso dal canale news nipponico The Japan Times
Zone ancora troppo contaminate per il genere umano
Il robot è dotato di due braccia meccaniche in grado di prelevare dalle vasche, riempito con liquido di raffreddamento: una si occuperà delle barre di combustibile, riducendone le dimensioni; l’altra raccoglierà i detriti. Dovrebbe essere operativo entro la fine del 2016.
La macchina è gestita a distanza di sicurezza da remoto, con il supporto di un sistema di videocamere deputato a coordinare le manovre (permettendo un’operatività da angolazioni differenti).
A prescindere dal valore dell’impegno “morale” di Toshiba, la previsione è che per ancora tanti anni la maggior parte delle zone interessate risulterà ancora ad alto rischio per il genere umano, che sarebbe soggetto a contaminazioni letali. Da qui la decisione di virare sulla meccandica robotica.