Questa volta il messaggio è poco rassicurante per i lavoratori umani: un rapporto del Forum economico mondiale (“Future of Jobs”) rivela che entro il 2020 anni quasi 5 milioni di persone rischiano di essere sostituti da automi comandati da sofisticati algoritmi. Il rapporto sarà presentato oggi al World Economic Forum di Davos.
Da oltre un anno, da quando la robotica si è imposta come fattore nell’immaginario collettivo (sia per aspetti ludici, sia per quelli più pratici), saltuariamente saltano fuori ricerche, inchieste, sondaggi, e altro, sull’impatto positivo o negativo che la convivenza con gli androidi comporta per gli umani. In alcuni casi il focus viene messo su singole professioni, come nel caso dei giornalisti: un esempio illuminante di come debbano essere interpretate certe notizie, dal momento che la ricerca specifica indicava che una macchina con algoritmi avrebbe in effetti potuto sostituire il cronista in “carne ed ossa” per i report finanziari, salvo poi ammettere che l’aspetto creativo della professione sarebbe rimasto a pannaggio degli umani (qui potete leggere la nostra pubblicazione in tema).
Questo per dire che al di là del clamore del “titolo-slogan”, la singola news va interpretata nelle sue sfaccettature.
Altra spia, naturalmente, è l’autorevolezza della fonte, e nel caso del Forum economico si può essere tranquilli. La stessa autorevolezza dell’istituto Forrester Research, che lo scorso anno ha diffuse una ricerca in tema cui anche noi di Robotica.news abbiamo dato spazio (qui il link alla news). Il mood dell’analisi era decisamente ottimista, ma era una panoramica a 360 gradi e indicava in generale che lo sviluppo della robotica avrebbe generato nuovi posti di lavoro.
A rischio i posti del settore amministrativo
Al contrario il rapporto “Future of Jobs” indica a rischio i soli lavori d’ufficio, dunque si può parlare a tutti gli effetti di una ricerca inedita e non di un aggiornamento rispetto alle ottimistiche stime di Forrester Research. Sicuramente con un taglio diverso.
Lo studio, presentato oggi a Davos nella sessione “La quarta rivoluzione industriale”, mette l’accento ancora più nel dettaglio sul settore amministrativo (contabilità, finanza), dove due terzi delle potenziali mansioni adrebbero persi a vantaggio delle macchine robot.
Il rapporto ha cura nel sottolineare che l’incidenza sarà invece impercettibile nei settori industriali e dell’automazione dove già da tempo gli androidi si sono affiancati agli operai. In questo caso tornano buone le stime ottimistiche di Forrester Research perché è indiscutibile che la configurazione di grandi macchine robotiche, fondamentali nei settori industriali e manifatturieri, generi in realtà nuove professioni preposte al raggiungimento ottimale dello scopo. La stessa positiva visione investe anche gli ambiti scientifici e informatici: matematica, informatica, scienze naturali, tecnologia).
Insomma, anche in questo caso il suggerimento è di non fermarsi allo slogan. Su questa cosa di Davos abbiamo letto titoli catastrofici tipo “In 4 anni i robot ruberanno 5 milioni di posti di lavoro …“. Si crea un allarmismo fuori luogo, fermo restando che è auspicabile che anche per gli impieghi indicati a rischio negli uffici si possa trovare una soluzione che non sia troppo penalizzante per gli umani.