Gartner è una delle principali società di analisi nella consulenza strategica e ricerca nel campo dell’Information Technology. Non stupisce dunque il suo interesse verso le potenzialità e il mercato in crescita della stampa in 3D. Tema che è al centro dello studio distribuito in queste ore, denominato Predicts 2016: 3D Printing Disrupts Healthcare and Manufacturing.
Dallo studio è possibile estrapolare dei passaggi-chiave, tutti proiettati nell’anno 2019. Innanzitutto emerge che nel giro di quattro anni il 10% della popolazione che risiede nel mondo sviluppato vivrà con oggetti prodotti con stampanti 3D, perfino trasferiti sul corpo! Ovviamente si fa riferimento a soluzioni personalizzate per gioielli, accessori di moda, prodotti per la cura del corpo e mini-impianti medici (compresi protesi per l’udito o per i denti).
Sempre entro lo stesso anno il 3D printing sarà utilizzato con successo per circa il 40% dei trattamenti chirurgici che richiedono protesi o alte soluzione sintetiche da implementare nel corpo umano. Già oggi la stampa 3D viene utilizzata per visualizzare situazioni complicate pre operazione chirurgica in aree come il cervello o l’apparato cardiaco. L’incremento sarà dettato soprattutto grazie all’utilizzo di nuovi elementi biosintetici apparsi di recente sulla scena della ricerca.
Assistenza sanitaria e manifacturing gli ambiti con maggiore richiesta di stampa in 3D
Alla fatidica ora X indicata da Gartner, inoltre, il 10% di tutte le aziende manifatturiere utilizzerà soluzioni in 3D per la produzione o la gestione dei servizi. Lo stesso dicasi, per la stampa altamente tecnolgica, per il 10% dei pezzi di ricambio per ogni tipo di vetture e mezzi di trasporto, nonché per i droni.
Dallo studio emergono chiaramente due ambiti in cui il 3D printing è destinato a imporsi come fattore: quello del manifatturiero e quello dell’assistenza sanitaria. Per quest’ultimo, oltre le suddette soluzioni protesiche, Gartner mette l’accento sull’impiego dei Big Data per creare concrete ipotesi di modelli di device a supporto del sistema muscolo-scheletrico.
A livello di commercializzazione, Garter contestualmente allo studio conferma le stime rivlete nei mesi scorsi: le produzioni di stampanti 3D raggiungeranno circa 500 mila unità entro la fine del prossimo anno, con una significativa crescita rispetto alle previsioni del 2015 che si attestavano a circa 245 mila. Numeri che indicano che il “fenomeno” è destinato a ampliarsi in modo esponenziale come soluzione di largo consumo.