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Il MotoBot di Yamaha lancia la sfida a Valentino Rossi

Prendi il tema della driverless car, incrocialo con la figura del campione per eccellenza del motociclismo (oggi più che mai protagonista della scena tra fatti e polemiche ben note agli sportivi di tutto il mondo) e otterrai… MotoBot! L’androide pilota che Yamaha ha presentato al Tokyo Motor Show 2015.

Prima di entrare nel dettaglio gustiamoci questo bellissimo video promozionale, in cui MotoBot si rivolge al suo idolo Valentino Rossi (qui “The Doctor” come da storico soprannome), con parole appassionate e piene di ammirazione (“miglioro giorno dopo giorno ma non sono certo di poterti battere nemmeno quando avevi cinque anni”), ma anche con un simpatico guanto di sfida finale (“Io sono MotoBot, sono stato creato per sorpassarti“).

https://www.youtube.com/watch?v=4asCK8yamb0

Studiato per aumentare la sicurezza in pista dei piloti

Detto della simpatica sfida/omaggio a Rossi, MotoBot è un progetto in progress di un androide capace di guidare una moto da Gran Premio (la R1M), rimanendo in perfetto equilibrio. E operando in modo autonomo su frizione, freno, acceleratore, cambio, e sugli altri comandi. Lo scopo è quello di programmare inedite soluzioni in grado di aumentare la sicurezza in pista dei piloti (il che rende un po’ fuori luogo la sia pur scherzosa sfida lanciata a Rossi nel video….).

MotoBot è infatti destinato esclusivamente ai test dei sistemi di sicurezza inseriti nelle delle moto, per prove in situazioni agonistiche estreme, dunque non a un utilizzo in strade normali. Yamaha ha dichiarato che il prototipo andrà incontro a cambiamenti, che riguarderanno in particolare le due piccole ruote laterali, oggi fondamentali per evitare tonfi accidentali, ma destinate a sparire. E soprattutto aumenterà la velocità massima raggiungibile in pista toccando oltre 200 Km/h.

 

 

 

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