La prima fase, sviluppatasi nel corso del 2015, ha visto l’Europa nel mirino, Italia compresa. Ora tocca alla Cina: la società Etf Securities aveva lanciato il primo fondo d’investimento nel settore dell’automazione e della robotica globale acquistabile in varie parti d’Europa. Il fondo si chiama Robo-Stox® Global Robotics and Automation Go Ucits Etf e adesso è quotato anche alla Borsa Italiana.
L’offerta finanziaria incentrata sui fondi non poteva ignorare un settore che secondo le stime crescerà del 9% all’anno e che, potenzialmente, potrebbe cambiare le nostre vite come già avvenuto con l’avvento dei computer, di Internet e del telefono cellulare. Intelligentemente, oggi Etf ha annunciato l’intenzione di rivolgersi al mercato cinese: secondo le analisi dell’International Federation of Robotics (IFR), il governo di Pechino sembra essere il più interessato a sviluppare il settore della robotica, nonostante i principali partner delle società cinesi siano produttori robotici stranieri leader di mercato.
La partita si gioca a Pechino
“Quella della Cina è un’opportunità d’investimento in cui crediamo molto, una tematica che gli investitori possono cavalcare in un’ottica di lungo periodo. Se si guarda al settore industriale su cui scommettere, quello più interessante sembra essere quello dei robot per l’industria manufatturiera seguito dal settore militare e dal commercio retail”, ha dichiarato Henri Boua, vice direttore di Etf Securities per la divisione francese, diretta responsabile del lancio del fondo Robo-Stox® Global Robotics and Automation Go Ucits Etf.
“Nonostante ad oggi il peso maggiore nell’indice, a livello geografico, sia rappresentato da Stati Uniti e Giappone, sarà la Cina a trainare l’industria”, spiega Boua. Secondo la IFR, infatti, le autorità di Pechino hanno deciso di sviluppare fortemente il settore, al fine di aumentare la produttività delle aziende locali. Attualmente, nel paese del dragone le vendite di robot nel segmento industriale sono più che triplicate rispetto al 2012. Entro il 2017, sempre secondo la IFR, i robot opereranno in Cina in più stabilimenti produttivi che in Europa o in Nord America. Le unità operative raddoppieranno nei prossimi due anni, salendo a oltre 400 mila. L’industria automobilistica è di gran lunga la più attiva, con l’impiego di circa il 40% dei robot industriali totali.