IoT

Mercato italiano dell’Internet of Things: +30% rispetto al 2014

Leggere certi numeri fa impressione, sia per gli aspetti di natura economica che essi rappresentano, sia per una consapevolezza di quanto i processi tecnologici e innovativi, qui attraverso il macro tema dell’Internet of Things, incidono ormai nella nostra vita.

Una ricerca specifica è stata condotta e illustrata dall’associazione Anitec, che rappresenta le realtà fornitrici di servizi e tecnologia della filiera ICT operanti in Italia nei vari settori. Ricerca svolta con il supporto del Politecnico di Milano, Cotec e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e denominata Internet of Things e Manufacturing 4.0. La presentazione si è tenuta nei giorni scorsi a Roma presso la sede del Cnr.

Il fil rouge si è dipanato intorno al quesito-fulcro su quale sia l’impatto dell'”internet delle cose” in un quadro di economia globale. Specie con lo sguardo rivolto alla cosiddetta Industria 4.0.

Subito i dati che riassumono lo scenario mondiale: si contano 14 miliardi di oggetti connessi alla rete nel 2016! E il numero potrebbe salire fra i 20 e i 100 miliardi nel 2020. A quel punto il valore aggiunto nell’economia globale si attesterà in un range compreso fra i 1900 e i 14.400 miliardi di dollari.

internet-of-everything-italian-forum-800x500_cUna nuova consapevolezza italiana, anche istituzionale, verso il digitale

Dati sbalordativi, da capogiro (anche quelli della connessione). Come quelli relativi alla solo realtà italiana, che sono stati illustrati da Stefano Pileri, Vicepresidente di Anitec e Ceo di Italtel. Seguendo le conclusioni delle ricerca, nel nostro Paese il valore del mercato degli oggetti connessi con la rete è di circa 1,47 miliardi di Euro. Se a ciò si aggiunge anche il mercato di applicazioni basate sulle varie tecnologie di trasporto (Wi-Fi, Bluetooth, ecc.), che recita 530 milioni di Euro, si arriva a totale per il nostro mercato alla fine del 2015 pari a 1,55 miliardi di Euro. In crescita del 30% rispetto all’anno prima.

Negli ultimi mesi l’Italia sembra aver assunto piena consapevolezza dell’importanza del digitale per la crescita dell’economia; – ha sottolineato Cristiano Radaelli, presidente di Anitec – Come testimoniano i piani per la crescita digitale e lo svilippo della banda larga promossi dal Governo con l’obiettivo di far recuperare il gap esistente rispetto ad altre nazioni in termini di fruizione dei servizi digitali; ritardo che oggi ci costa  in termini di PIL e di posti lavoro, come anche detto da Confindustria. Lo sviluppo dello IoT è infatti strettamente legato alla disponibilità di una rete 5G, in grado di veicolare in modo efficiente i servizi digitali più evoluti e di sostenere un traffico dati inevitabilmente voluminoso”.

 

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