L2TOR (che non casualmente si pronuncia El Tutor) è un progetto dell’università tedesca di Tilburg, finanziato dall’Unione Europea, nato con l’obiettivo di sviluppare un’Intelligenza Artificiale in grado di aiutare i bambini ad apprendere una seconda lingua in tempi molto rapidi. Sarà l’inglese nel caso di alunni di madre lingua olandese, tedesca e turca; l’ olandese e il tedesco per quelli che parlano il turco come prima lingua. Questo soprattutto in considerazione che lo scorso anno gli immigrati arrivati in Europa si sono attestati a una quota superiore al milione.
Il progetto è stato sponsorizzato dall’Unione Europea nell’ambito del programma di ricerca Horizon 2020 (circa 3 milioni di euro), e vede impegnati ricercatori di Olanda, Germania, Turchia e Gran Bretagna. Il bot-teacher nelle intenzioni dei ricercatori rappresenta sicuramente un sostegno per i docenti.
Lo sviluppo sulla già efficace base del robot NAO
Per ottimizzare, il team ha individuato l’androide “ideale”, già operativo, per assolvere al compito. E’ NAO, realizzato da Aldebaran Robotics, di cui vi abbiamo fornito recenti aggiornamenti anche qui su Robotica.news. Il robot-insegnante nascerà dunque sulla già efficace base “social” del prodotto dell’innovativa società francese: equipaggiato con straordinari sistemi multimediali per la comunicazione e il riconoscimento facciale, NAO è infatti un perfetto interlocutore per i più piccoli. Non intimidisce, non è aggressivo ed è “umano” nel commettere piccoli errori. Dal canto suo l’androide del progetto L2TOR sarà configurato con la precisa interpretazione del body language per intuire se i bambini gli prestano attenzione.
Il passaggio finale dei ricercatori sarà ora quello di dotare il software con un tocco aggiuntivo di IA e di soluzioni programmabili per la traduzione delle lingue.
Il tutto in un momento storico caratterizzato da grandi migrazioni, come sottolinea Paul Vogt, responsabile del team di sviluppo: “Apprendere un secondo idioma è importante, soprattutto in un momento storico così ricco di spostamenti di fasce di popolazioni, che al netto di aspetti anche complessi se non drammatici deve vederci preparati ad offrire ai più piccoli occasioni preziose per il loro futuro“.