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Domotica energy negli scenari della grande distribuzione

È stato presentato ieri presso il Politecnico di Milano l’Intelligent Building Report, rapporto curato dall’Energy&Strategy Group dell’istituto meneghino.

La ricerca è incentrata sul tema degli “edifici intelligenti” e, più in particolare, sulle proposte della domotica “green”: innovazione nella illuminazione e nella climatizzazione; oltre a soluzioni 2.0 per generare energia (come il fotovoltaico).

Il rapporto si sofferma anche sul volume del business dello smart building: per le nuove soluzioni energetiche si prospetta da qui al 2020 un volume d’affari medio con un range da 1,9 a 3,4 miliardi di euro. Un mercato che investià soprattutto le catene commerciali della GDO, le grandi strutture alberghiere e gli ospedali. Con valori più alti nel rapporto tra investimento e ritorno.

negozioNel “residenziale”, invece, si può puntare su interventi non particolarmente complessi, o legati a agevolazioni fiscali.

La grande distribuzione “approdo” naturale per la domotica

Queste conclusioni sono frutto di accurati incroci tra “costi e benefici”, comprese le tempistiche che possono abbracciare l’intero ciclo delle singole soluzioni dello smart building.

Soluzioni che, come si evince dal rapporto, si declinano anche in relazione al livello di “intelligenza” che si vuole raggiungere per la struttura, commerciale o residenziale che sia. E, di conseguenza, al livello di complessità degli interventi.

Come detto, è la grande distribuzione il settore dove gli esperti dell’E&S Group hanno individuato il miglior ROI per le soluzioni domotiche, vale a dire un concreto equilibrio tra investimento e resa.

Viene, sottolineato, come logica suggerisce, che gli edifici della GDO mantengono consumi di energia mediamente continui e costanti nel tempo. Lo stesso dicasi per realtà come le grandi strutture ospedaliere e alberghiere.

Neanche troppo paradossalmente, in questi ambiti piu’ gli interventi sono sofisticati e più la resa e la convenienza dell’investimento saranno alte. Esattamente il contrario di quanto avviene nel residenziale, dove la domotica suggerita dal rapporto è quella agile, essenziale e non sofisticata.

Le detrazioni fiscali agevolano in parte gli investimenti dell’intelligent building in ambito residenziale. A tale riguardo il report propone una preziosa appendice, sotto forma di sintesi delle norme e degli incentivi per i sistemi di domotica.

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