In estate Big G aveva lanciato il contest Paint the Town, dedicato al progetto della self-driving car. Un “gioco” rivolto alla comunità di artisti e creativi residenti nella celebre Mountain View, nella Silicon Valley, dove vengono effettuati i test con la vettura senza guidatore. Contest mirato alla personalizzazione della carrozzeria della macchina con proposte artistiche distribuite lungo le portiere.
Nei giorni scorsi Google ha annunciato i dieci vincitori: cliccando questo link si possono scoprire i progetti scelti.
Proposte molto creative, alcune complesse e iconoclastiche, altre semplicemente astratte; tutte coloratissime.
L’unico vincolo imposto da Big G ai partecipanti è stato quello di una chiara contiguità al tema molto “social” così articolato: “My community, my neighbors” (“la mia comunità, i miei vicini”). Che fa molto “patriottismo” intorno alla american flag, ma tant’è… Una delle vincitrici del contest, Kerrie Brandau da San Josè, ha così commentato sulla sua pagina Facebook: “Il mio artwork Giant Dipper è una riproposta del Santa Cruz Beach Boardwalk e del suo lifestyle; per chi è cresciuto o vissuto nella nella Bay Area. Spero che la mia proposta possa strappare un sorrriso alle persone, con in mente i loro ricordi di periodo estivi passati a Santa Cruz”.
Recuperare il lato emozionale e umano dentro alla ricerca tecnologica
Questo invece il post “aziendale” dal profilo ufficiale Google+ del progetto: “Le nostre vetture hanno inediti look grazie a ‘Paint the Town’ e agli artisti del contest. Siamo felici che artisti ma anche persone comuni abbiano dato il loro entusiasta contributo”. Seguono le immagini dei dieci progetti vincenti.
Malgrado ciò e assai probabile che le proposte non andranno mai incontro a una fase produttiva quando arriverà la fatidica ora X della commercializzazione (a oggi fissata per il 2020 con benestare di esperti e addetti ai lavori). Ma l’iniziativa testimonia ancora di più il grande impegno di Google nel campo della self driving car; anche con uno sguardo rivolto all’aspetto emozionale, umano, che rischierebbe in caso contrario di rimanere un po’ schiacciato sullo sfondo della ricerca tecnologica.