Gli italiani hanno una passione particolare per la robotica. Un’attrazione che si manifesta sin dalla giovinezza. A testimoniarlo i risultati dell’ultima edizione di ZeroRobotics, una gara internazionale di robotica e programmazione dedicata alle scuole superiori, organizzata dal Mit (Massachusetts institute of technology) e dalla Stazione spaziale internazionale (Iss), con la partecipazione dell’Esa, l’Agenzia spaziale europea. Competizione nella quale gli studenti di tre scuole della Penisola, precisamente il Liceo “Leonardo Da Vinci” di Treviso, l’Itis “Pininfarina” di Moncalieri e l’Itis “Galileo Galilei” di Livorno, erano presenti in entrambe le squadre che si sono aggiudicate a pari merito la vittoria.
Le regole della competizione
Aperta agli studenti di tutto il mondo, questa edizione della gara ha coinvolto circa 70 istituti europei, 100 americani e 50 australiani, per un totale di circa 2000 ragazzi. Il regolamento della competizione vuole che ai team, composti da 5 a 10 studenti e coordinati da un docente della scuola esperto di programmazione, venga affidata una missione (che cambia di anno in anno). In questa edizione i ragazzi hanno dovuto cimentarsi con la ricerca di forme di vita primordiale (batteri) sulla luna Encedalus di Saturno, trivellando campioni per riportarli a terra.
Missione che nella pratica si concretizzava nella programmazione degli Spheres (Synchronised position hold, engage, reorient, experimental satellites), ovvero i robot spaziali della dimensione di una palla da bowling, già utilizzati dalla Nasa all’interno della Stazione spaziale per collaudare cicli di istruzioni, eseguire rendez vous autonomi e operazioni di attracco. Macchine che vengono anche utilizzate sperimentalmente per la manutenzione e l’assemblaggio di satelliti e per il volo di formazione.
Collaborazione tra i team
Missione che viene condotta per gradi. Per vincere la gara è infatti richiesta la cooperazione tra squadre di diverse scuole, in gironi che vedono schierarsi alleanze di diversi istituti di vari continenti. La prima fase prevede lo sviluppo di simulazioni al computer attraverso l’uso di un server del Mit, in modo da rilevare eventuali errori nella programmazione dei robot. Al termine di questa fase, le squadre possono allearsi e collaborare per ottenere assieme un programma più efficace. La fase successiva è costituita da una gara preliminare a eliminazione, dalla quale solo 42 squadre hanno passato il turno guadagnando la finale.
I programmi testati sull’Iss
Ed è qui che si arriva al bello, perché i programmi di questi team sono stati caricati direttamente sugli Spheres presenti sull’Iss per la finale, e i codici dei gruppi vincitori sono stati eseguiti sotto l’attenta supervisione degli astronauti.
Gli studenti europei finalisti hanno potuto assistere in diretta alle ultime fasi della competizione dal Politecnico di Torino e in collegamento con il Mit di Boston e l’Università di Sidney, dove si sono trovati, rispettivamente, gli studenti statunitensi e australiani.
Il testa a testa finale ha visto protagoniste due alleanze di scuole: Naughty Prions and Lions, nel quale gareggiava il Liceo “Leonardo da Vinci” di Treviso con studenti americani, e il team BeachPin1701, composto da ragazzi dell’Itis “Pininfarina” di Moncalieri e dell’Itis “Galielo Galilei” di Livorno insieme agli studenti di un liceo americano. La sfida si è conclusa con un pari merito tra i due team.
Ad arricchire ulteriormente il bottino dei nostri studenti il premio andato ai ragazzi del Liceo “Cecioni” di Livorno e del Liceo “Agnelli” di Torino, che si sono aggiudicati la virtual final, la finale della seconda categoria di ZeroRobotics.