Entrerà in servizio a maggio e pattuglierà le strade di Dubai. È l’agente robot arruolato dalla polizia della città del Golfo presentato all’ultima edizione del Gitex (Gulf information technology exhibition), la fiera delle nuove tecnologie organizzata negli Emirati Arabi Uniti.
A dare l’annuncio è stato Abdullah Bin Sultan, direttore del Future shaping centre della Polizia di Dubai che ha spiegato che il robot sarà utilizzato nell’area del Burj Khalifa, il celebre grattacielo che con i suoi 829,8 metri è anche la struttura più alta mai realizzata dall’uomo, dove, attraverso uno schermo touch screen presente sul suo addome, permetterà a turisti e residenti di denunciare eventuali crimini o pagare le multe.
Un sistema di riconoscimento facciale
Sviluppato nell’ambito di un progetto che, oltre la polizia di Dubai, ha coinvolto anche Google e Ibm, che ha utilizzato la sua piattaforma di intelligenza artificiale Watson per il prototipo, l’agente robot nasce con l’obiettivo di facilitare il lavoro dei suoi colleghi umani, occupandosi, almeno inizialmente, dei compiti più semplici. Il primo a entrare in servizio sarà dotato di telecamera e di tecnologia di riconoscimento facciale che gli consentirà di eseguire la scansione dei volti per individuare la presenza di persone sospette notificando le informazioni agli agenti. Inoltre, sarà in grado di individuare e riconoscere le persone in avvicinamento da una distanza di nove metri e, grazie ai sensori di fumo, potrà segnalare anche lo scoppio di incendi.
Una stazione di polizia smart
Ma l’ingresso del robot nelle forze di polizia è solo il primo passo di un più grande progetto che le forze di sicurezza dell’Emirato stanno portando avanti e che ha come obiettivo di rendere tutta la gestione della sicurezza più smart.
Il piano messo a punto, come svelato Abdullah Bin Sultan nel corso della conferenza stampa, prevede un massiccio impiego dei robot e delle tecnologie dell’intelligenza artificiale per fare di Dubai una delle cinque città più sicure al mondo entro il 2025. Più nello specifico, il programma prevede che al 2030 i robot saranno circa il 25% del totale degli agenti, mentre sarà a breve implementata una banca dati del Dna che aiuterà i poliziotti a dare la caccia ai criminali. Altro ambizioso target del progetto è realizzare, sempre entro il 2030, una stazione di polizia intelligente, interamente gestita dalle macchine, senza alcuna presenza umana.