Quasi mille medici hanno perso la vita in India durante la seconda ondata del Covid, contraendo il virus mentre curavano i pazienti. La carenza di attrezzature mediche nel paese, è a livelli drammatici.
La stampa indiana ha così dato risalto a unoa notizia considerata molto positiva per l’odierno fosco scenario: l’ingegnere Santosh Hulawale, insieme al suo team che riunisce altri otto innovatori, già progettista di robotica nei suoi 20 anni di carriera, ha ideato tre robot specifici per le esigenze indotte dalla pandemia di coronavirus.
Il primo robot presentato dalla compagnia di Hulawale è stato denominato Multiple Service Robot (Robot Multifunzionale) e, come dice il termine, può essere preprogrammato su misura per qualsiasi tipo di struttura sanitaria e, grazie alle sue sembianze umanoidi, può essere utilizzato per offrire ai pazienti un’esperienza più simile a quella umana, sostengono i realizzatori.
Il secondo è il Service Humanoid Robot (SHR). così presentato dallo stesso Hulawale: “Oltre a consegnare cibo, acqua e medicine, SHR può anche interagire con i pazienti non solo vocalmente ma anche fisicamente. Il robot può ballare, stringere la mano, dare il cinque, salutare e può aiutare a intrattenere le persone in quarantena“.
Con la capacità di trasportare fino a 200 kg, infine, il terzo robot è denominato Disaster Management Robots (DMR). Dunque un robot ‘per la gestione dei disastri’. Così Hulawale: “DMR può trasportare i pazienti dalle ambulanze agli ospedali o ai centri di quarantena e ritorno, e quelli con disabilità fisiche al bagno e ritorno“.