Dal 9 ottobre è tornata in scena per la sua terza stagione, in una chiesa abbandonata di Brooklyn, la performance The Robotic Church, scritta e diretta dall’inventore-regista di arti visive Chico MacMurtrie. Il poliedrico artista ha riproposto al suo pubblico un’esperienza affascinante e coinvolgente in cui robot umanoidi, dai 30 centimetri ai 4 metri e mezzo di altezza, orchestrano una performance musicale, parte pre-programmata, parte eseguita dal vivo. Un androide si agita in modo inquietante, altri suonano percussioni; un robot si arrampica su una corda…
Un’esaustiva descrizione dello spettacolo viene presentata da questo video caricato su Vimeo
L’elettrizzante performance produce nello spettatore un temporaneo stato di disordine visivo e uditivo. Ad ogni movimento corrisponde uno sferragliare o uno stantuffare nell’aria: lo spazio si riempie di una vertiginosa cacofonia di suoni, offrendo allo spettatore qualcosa di insolito con cui riempirsi gli occhi.
Chico, il re delle installazioni robotiche in scena
Nato in New Mexico, Chico MacMurtrie realizza robot dal 1980. Si è laureato alla University of Arizona e ha preso un master alla University of California di Los Angeles. Nel 1992 ha creato Amorphic Robot Works, un gruppo, con sede a San Francisco, di artisti, ingegneri e tecnici che uniscono le forze per creare performance e installazioni robotiche.
All’inizio del nuovo millenio è avvenuto qualcosa di particolarmente importante per il suo percorso artistico e soprattutto per la ricerca di un luogo adatto per ospitare le sue opere: si imbatte in quello che come lui definisce un “dono inviato da Dio”, ovvero la chiesa abbandonata. Quella dove si sarebbe unito in matrimonio a sua moglie e che oggi è la “casa” dei suoi oltre trenta androidi-performers.
I robot di metallo continuano a stupire il pubblico nelle brillanti performance della Robotic Church, ma MacMurtrie ha in serbo un’altra idea, che è in fase di sviluppo: un robot gonfiabile, da lanciare in aria per testarne energia e resistenza… The Show Goes On!