Google Car

Google Car e il rispetto del codice stradale

L’incidente è avvenuto lo scorso 20 agosto nella “natia” Mountain View in California, ma Google Car ha emesso un comunicato solo pochi giorni fa. Una vettura che si guida da sola si è avvicinata alle strisce pedonali e, correttamente, ha rallentato per far attraversare un pedone. Per quest’ultimo tutto bene, ma non per la Google Car che è stata tamponata da una berlina il cui autista non ha fatto in tempo a frenare.

Il rapporto di Google sull’incidente spiega che se la berlina fosse stata priva di conducente avrebbe frenato in modo meno improvviso e l’incidente (probabilmente) si sarebbe evitato. Conclusione forse un po’ macchiavellica ma plausibile, che enfatizza ulteriormente la portata del reale problema: la Google Car è troppo corretta rispetto alla media degli automobilisti umani, a qualsiasi latitudine.

Google Car 1Il paradosso non riguarda solo Google, ma tutte le società impegnate nello sviluppo di auto di questo tipo. Secondo i ricercatori, infatti, una delle più grandi sfide è quella di fare circolare queste auto in un mondo dove gli umani non seguono le regole del codice della strada.

Metti una Google Car nel traffico di Pechino, Bombay, Cairo…

Il vero problema è che la Google Car è troppo sicura.” ha dichiarato al New York Times Donald Norman, direttore del Design Lab di San Diego della University of California. “Queste auto devono imparare ad essere aggressive nella giusta dose. E la giusta dose dipende dalle differenti culture”. Riflessione intelligente che deve diventare materia di profonda analisi per gli addetti ai lavori come Google Car: in ogni città del mondo (specie in quelle conosciute per il caos automobilistico) vi è un approccio diverso alla guida e al rispetto del codice stradale.

Commentando il recente incidente, Courtney Hohne, portavoce per il progetto di Google, ha spiegato come i test in corso ora a Mountain View siano volti ad cercare il giusto equilibrio tra il software della macchina e il comportamento dell’uomo. Le situazioni in cui ci si trova alla guida e le reazioni di ciascuno sono dettate spesso dal contatto visivo con quanto accade. Un fattore che ovviamente manca in un veicolo autonomo. E che ora, in casa Google, dovranno cercare di ricreare.

 

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